Come muoversi sui mercati finanziari con il taglio dei tassi?

22 Agosto 2024 _ News

Come muoversi sui mercati finanziari con il taglio dei tassi?

Questa settimana ci sarà il simposio di Jackson Hole, nel quale sono attese le parole della FED sulle future mosse di politica monetaria. Le ultime guidance della FED di giugno 2024 evidenziano solo 1 taglio previsto per il 2024. La FED rimane l’unica Banca Centrale dei principali paesi Occidentali a non aver ancora tagliato i tassi d’interesse (la Banca Nazionale Svizzera ha già tagliato due volte, la Bank of England una volta così come la BCE).

 

 

Cosa dirà la FED e quali effetti avremo sui mercati?

Per rispondere a questa domanda partiamo dal contesto macroeconomico.

In primis i dati ci stanno confermando che l’inflazione sta rientrando sotto controllo. La maggior parte dei settori dell'economia statunitense sta vivendo una deflazione. Solo i prezzi fittizi per le abitazioni stanno sostenendo i dati sull'inflazione, il che significa che questo dato rimane molto ritardatario e la reale inflazione è decisamente inferiore.

 

 

In secondo luogo passiamo alla crescita economica. I dati sulla crescita ci evidenziano come l’economia statunitense stia vivendo un rallentamento. Il mercato del lavoro sta rallentando, con un tasso di disoccupazione che dal minimo di 3.4% è salito al 4.3%. Rallentamento del lavoro evidenziato anche dalla revisione al ribasso del numero di lavoratori sui libri paga di 818.000 per i 12 mesi fino a marzo – o circa 68.000 in meno ogni mese – secondo la revisione preliminare del benchmark del Bureau of Labor Statistics, la più grande revisione al ribasso dal 2009.

 

 

Alla luce di queste considerazioni ci aspettiamo che la FED sposti la sua attenzione dall’inflazione alla crescita e parta coi tagli già da settembre.

Che cosa può succedere sui mercati se tagliano i tassi?

Per rispondere a questa domanda partiamo dall’assunto che quello che abbiamo vissuto nell’ultimo mese sui mercati è stata un aumento della volatilità. Volatilità guidata principalmente dai dati sulla crescita economica, dati negativi di crescita, che portano il mercato a preoccuparsi della crescita futura e a correggere quindi le valutazioni delle aziende. Mentre dati positivi portano il mercato a recuperare velocemente. Quindi il mercato azionario ha iniziato a concentrarsi sulla crescita economica, e se i tassi d’interesse come pensiamo continueranno a lavorare, i dati negativi di crescita, tra l’altro desiderati dalla FED per essere certa del rientro dell’inflazione, dovrebbero continuare a caratterizzare i prossimi mesi e quindi aumentare nuovamente la volatilità.

Ma ha senso focalizzarsi troppo sui dati macro?

Secondo noi ha poco senso. È invece necessario preparare il portafoglio, avendo il giusto margine di sicurezza per affrontare qualsiasi scenario possa arrivare. Perché non è da dimenticare che nessuno sa se avremo un atterraggio morbido oppure no.

Per prepararsi riteniamo ci siano settori e aziende leader a forte sconto che hanno già vissuto una recessione. Queste aziende potranno affrontare qualsiasi scenario che arriverà con un margine di sicurezza decisamente superiore al mercato.

Di quali aziende stiamo parlando?

Stiamo parlando di aziende americane di media capitalizzazione appartenenti ai settori agricolo, dei consumi discrezionali e anche dei consumi non discrezionali. Da John Deere a Ulta Beauty passando per Brown and Forman (solo per nominarne alcune).

Ma parliamo anche di aziende europee come quelle del lusso che hanno già subito un forte rallentamento cinese ed europeo, come LVMH.

Per non dimenticare la Cina dove le valutazioni hanno raggiunto uno sconto relativo rispetto agli Stati Uniti (il PE Cina è la metà del PE USA), visto poche volte nella storia:

Per saperne di più sulle opportunità riascolta l’ultimo webinar.
 

 

In conclusione, per prepararsi al futuro e alle incertezze che arriveranno riteniamo che la chiave sia il margine di sicurezza, cioè l’investimento in settori, aziende che presentano uno sconto valutativo e dove le aspettative dell’investitore rimangono basse.

 

 

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